uveite - Adolfo Guandalini

Adolfo Guandalini
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UVEITE

Cosa è?
L’uveite è la infiammazione dell’uvea, uno degli strati di cui è composto l’occhio. Fanno parte dell’uvea l’iride (il “diaframma” dell’occhio), i corpi ciliari (che producono il liquido presente all’interno dell’occhio) e dalla coroide (che nutre la retina).

Quali le possibili cause?
Molte sono le potenziali cause di uveite: neoplasie, malattie infettive ( nel cane: leishmaniosi, ehrlichiosi, rickettsiosi, brucellosi ed altre; nel gatto: FIV, FeLV, FIP, bartonellosi, toxoplasmosi ed altre ancora), traumi, lesioni corneali, ferite penetranti, malattie immunomediate. Anche il cristallino può essere fonte di uveite (per cataratta o fuoriuscita del suo contenuto). Ogni trattamento chirurgico intraoculare determina l’insorgenza di uveite. A causa del suo imponente afflusso sanguigno, l’uvea è un facile bersaglio di patologie che possono avere origine in altri distretti dell’organismo, facendo si che l’uveite possa essere uno dei primi segni di una malattia sistemica.

Come si riconosce l’uveite?
L’uveite non è una malattia in sé ma è solo una infiammazione causata da una patologia. Quindi i segni clinici possono essere molto variabili, da lievi (ammiccamento frequente, lacrimazione abbondante, occhio chiuso) ad estremamente gravi (emorragia intraoculare, intenso dolore, etc). In ogni caso l’animale tende a mostrare segni di fastidio localizzato agli occhi associato o meno a segni di nervosismo.

Come si diagnostica l’uveite?
E’ fondamentale la visita oculistica completa con particolare attenzione alle strutture intraoculari. La misurazione della pressione intraoculare (IOP) è di valido aiuto perché una infiammazione che coinvolge anche i corpi ciliari determina una riduzione nella produzione del liquido che circola all’interno dell’occhio, riducendo quindi i valori della pressione al di sotto dei valori normali. Ogni sforzo deve essere fatto per determinare la causa scatenante l’uveite.

In cosa consiste la terapia?
Molto dipende dalla patologia sottostante l’uveite. E’ importante quindi fare delle analisi del sangue complete in modo tale da individuare, quando possibile, la malattia responsabile ed effettuare una terapia mirata. Lo scopo è quello di controllare l’infiammazione in modo da ridurre le possibili complicazioni (es: glaucoma secondario). Generalmente questo viene fatto con l’uso di cortisonici in collirio o per bocca e qualora la malattia sottostante sconsigli l’uso di cortisonici orali (es: diabete, malattie infettive), si può optare per gli antiinfiammatori non steroidei. Oltre a questo è necessario dilatare l’iride in modo tale da alleviare il dolore.

Quale è la prognosi?
Se presa tempestivamente e trattata in maniera corretta, spesso la prognosi è buona, soprattutto se si riesce a diagnosticare ed a trattare la patologia sottostante. Sfortunatamente, in una percentuale importante dei casi non è possibile risalire alla causa e questo determina una terapia sintomatica che a volte necessita di tempi lunghi. E’ importante quindi fare delle visite di controllo per valutare bene l’evoluzione del quadro clinico. In alcuni pazienti inoltre l’uveite può essere indomabile e richiedere la rimozione dell’occhio.

Cosa fare a casa?
Sarà necessario somministrare colliri o pomate oftalmiche fino alla visita di controllo, importante per valutare la corretta guarigione.
ADOLFO GUANDALINI
Specialista Europeo in Oftalmologia Veterinaria
SEDI LAVORATIVE
- CVS, Via Sandro Giovannini 51
- Zoospedale Flaminio, Via Bomarzo 36
- Centro Veterinario Gregorio VII, Piazza di Villa Carpegna 52
- Veterinaria Caffarella, Via Crivellucci 36
- Veterinaria Cetego, Via Marco Cornelio Cetego 20




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